Il mondo intero trattiene il fiato mentre il Vaticano è nel pieno del conclave per eleggere il successore di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile 2025. Oggi, giovedì 8 maggio, segna il secondo giorno di intense deliberazioni tra le mura della Cappella Sistina. Le speranze e le preghiere di milioni di fedeli si sono concentrate sul comignolo, in attesa del segnale più atteso: la fumata bianca. Tuttavia, la giornata inaugurale si è conclusa con una deludente “fumata nera” , lasciando intendere che il primo scrutinio non aveva prodotto un risultato decisivo. Questo scenario ha immediatamente acceso un’ondata di speculazioni e timori riguardo a una possibile lunga e travagliata elezione papale.
Per la giornata odierna, il programma prevede fino a quattro sessioni di voto per i cardinali elettori: due al mattino e altrettante nel pomeriggio. Come da tradizione, sono previsti due momenti cruciali per comunicare l’esito delle votazioni al popolo: intorno a mezzogiorno, dopo i primi due scrutini, e verso le 19:00, al termine delle votazioni pomeridiane. Nonostante ciò, una “fumata bianca” potrebbe sorprendere il mondo in anticipo qualora un candidato riuscisse a ottenere la maggioranza richiesta già nel primo o nel terzo scrutinio della giornata, potenzialmente intorno alle 10:30 del mattino o alle 17:30 del pomeriggio.
Le attese si sono concentrate sul primo segnale mattutino, ma ancora una volta il comignolo ha rilasciato un denso fumo nero. Questa riconferma della mancata elezione ha gettato un’ombra di incertezza sul prosieguo del conclave, alimentando i timori di una profonda spaccatura all’interno del collegio cardinalizio. Ulteriori aggiornamenti hanno poi rivelato che anche il secondo e il terzo scrutinio non hanno avuto successo, culminando in una seconda “fumata nera” alle 11:51.
Un elemento che aveva destato particolare attenzione durante la prima giornata era stato il ritardo con cui era giunta la prima “fumata nera”. Rispetto al conclave del 2013, che portò all’elezione di Papa Francesco, il fumo nero era apparso oltre tre ore dopo l’inizio della clausura, un’ora e venti minuti più tardi rispetto a quanto accaduto nel precedente conclave. Questo ritardo era stato attribuito a diversi fattori, tra cui la durata della meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa e il numero maggiore di cardinali elettori, molti dei quali nuovi e con difficoltà nella comprensione della lingua italiana.
Per l’elezione del nuovo Pontefice è necessario un quorum di 89 voti su 133 cardinali elettori. Le ripetute “fumate nere” indicano chiaramente che, per il momento, nessuno dei candidati ha raggiunto questa soglia critica. La mancanza di un accordo dopo i primi scrutini del secondo giorno suggerisce una potenziale eterogeneità di vedute all’interno del Sacro Collegio, con diverse fazioni che potrebbero sostenere visioni differenti per il futuro della Chiesa Cattolica.
Mentre la giornata prosegue, gli occhi del mondo rimangono puntati sul Vaticano. La comunità internazionale, i fedeli e i media attendono con ansia il prossimo segnale dal comignolo, sperando che le votazioni pomeridiane possano finalmente portare all’elezione del 267° successore di San Pietro. L’esito di questo conclave avrà ripercussioni profonde per la Chiesa Cattolica e per il mondo intero, in un momento storico segnato da sfide globali e cambiamenti epocali.