Ankara, 15 maggio 2025 — Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atterrato oggi ad Ankara per una serie di colloqui ad alto livello che potrebbero rappresentare un punto di svolta nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto russo-ucraino. La visita, ha assunto oggi un tono più concreto e ufficiale grazie a un nuovo messaggio del leader ucraino, che ha confermato l’inizio dei lavori nella capitale turca.
“Prima di tutto, voglio ringraziare il Presidente Recep Tayyip Erdoğan per aver organizzato la possibilità di negoziati diretti – erano questi i segnali ricevuti”, ha dichiarato Zelensky in un post pubblicato questa mattina. “La parte ucraina li ha confermati, ed eccoci oggi – qui, ad Ankara”.
Zelensky ha sottolineato che la delegazione ucraina è presente “al massimo livello”, includendo rappresentanti del Ministero degli Esteri, dell’Ufficio del Presidente, delle forze armate e di tutte le agenzie di intelligence del Paese. “Siamo qui per prendere decisioni che possano davvero condurre a una pace giusta e attesa da tempo”, ha aggiunto.
La giornata prevede un incontro iniziale tra Zelensky ed Erdoğan, insieme alla vasta delegazione turca. “Siamo in contatto con la parte americana, e credo che anche loro saranno presenti in Turchia con rappresentanti di alto profilo”, ha aggiunto il presidente ucraino, lasciando intendere un possibile rafforzamento dell’impegno internazionale nei colloqui.
Più incerta, invece, la partecipazione della delegazione russa. “Il livello dei ‘russi’ non mi è ancora noto ufficialmente, ma da quanto vediamo, sembra più una messinscena che un reale impegno negoziale”, ha dichiarato Zelensky. “Decideremo quali saranno i nostri prossimi passi dopo il colloquio con Erdoğan”.
Il presidente ucraino ha evidenziato l’importanza delle prossime ore, che definirà come decisive: “Avremo alcune ore di discussioni importanti, e decisioni molto significative. Dobbiamo comprendere il livello della delegazione russa, il loro mandato, se abbiano o meno la capacità reale di prendere decisioni. Perché tutti sappiamo bene chi prende davvero le decisioni in Russia.”